6 consigli per evitare il greenwashing

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Il greenwashing avviene quando le aziende descrivono in modo fuorviante il proprio prodotto, servizio o organizzazione come rispettoso dell’ambiente o sostenibile quando, in realtà, le loro azioni o pratiche non sono coerenti con quanto affermato.

Sebbene l’obiettivo di queste affermazioni sia rafforzare la percezione pubblica o ottenere un vantaggio competitivo, il risultato può essere l’opposto. I consumatori sono intelligenti. Con le molte informazioni disponibili al giorno d’oggi e le elevate aspettative sulla sostenibilità, è facile scoprire se un’azienda è onesta riguardo al proprio impatto sulla sostenibilità.

Ecco una lista di controllo anti-greenwashing che puoi utilizzare:

Le tue affermazioni sono supportate da dati?

Le tue affermazioni dovrebbero essere dimostrate da dati concreti. Presentare in modo trasparente informazioni quantitative, come la riduzione delle emissioni di carbonio o l’utilizzo delle risorse, conferisce credibilità al tuo messaggio. Senza dati a sostegno delle tue affermazioni, i tuoi sforzi potrebbero essere percepiti come superficiali, fuorvianti o, peggio, come bugie. Includendo cifre e prove specifiche direttamente nelle tue comunicazioni o come collegamenti, fornisci credibilità al tuo messaggio.

Utilizzi certificazioni e standard di terze parti per supportare le tue affermazioni?

L’utilizzo di certificazioni e standard consolidati e riconosciuti di terze parti rafforza la credibilità delle tue dichiarazioni di sostenibilità. Queste certificazioni, come ENERGY STAR, Fair Trade o USDA Organic, sono supportate da valutazioni e criteri rigorosi. Forniscono una convalida esterna delle pratiche di sostenibilità, contribuendo a creare fiducia.

Stai sfruttando la garanzia di terze parti per dati e divulgazioni?

Coinvolgere revisori o esperti di terze parti per esaminare e convalidare i dati e le dichiarazioni sulla sostenibilità, aggiunge un ulteriore livello di credibilità. Le valutazioni indipendenti garantiscono che le tue affermazioni siano accurate e possano resistere a un esame accurato. Sottoponendo le tue pratiche a una valutazione esterna, dimostri un impegno verso la trasparenza e l’integrità.

‍Le tue affermazioni sono supportate da un programma concreto?

Quando un’azienda afferma “Saremo a zero emissioni di carbonio entro il 2030”, dovrebbe essere supportata da una tabella di marcia completa e trasparente per raggiungerlo. Comunica chiaramente le tue strategie, i tuoi traguardi e i passi che stai intraprendendo per qualsiasi richiesta lungimirante.

‍Hai evitato un linguaggio vago e indefinito?

Un linguaggio ambiguo o vago può portare a incomprensioni e sospetti. Sii preciso nelle tue affermazioni, usando termini concreti invece di parole vaghe come “eco-friendly” o “green”. Invece di dire “Realizzato con materiali riciclati”, includi la percentuale effettiva di materiali riciclati utilizzati nei tuoi prodotti.

Chiarezza e specificità aiutano i consumatori a comprendere l’impatto reale dei tuoi sforzi.

‍Hai considerato le immagini utilizzate nei tuoi materiali di marketing?

Le immagini svolgono un ruolo significativo nel trasmettere il messaggio di sostenibilità. Assicurati che le immagini utilizzate nei tuoi materiali di marketing siano in linea con le tue affermazioni. Evita di utilizzare immagini fuorvianti o non correlate che potrebbero dare una falsa impressione delle tue pratiche ecocompatibili.

La nuova Direttiva (UE) 2024/825 sul Greenwashing

La Commissione ha presentato oggi 28 Febbraio una proposta per contrastare il greenwashing e le dichiarazioni ambientali ingannevoli. Questo intervento mira a fornire maggiore chiarezza ai consumatori, garantendo che i prodotti pubblicizzati come ecologici lo siano effettivamente, consentendo loro di fare scelte più consapevoli riguardo a prodotti e servizi rispettosi dell’ambiente. Le imprese beneficeranno anche della proposta, in quanto quelle impegnate nella sostenibilità ambientale saranno riconosciute e premiate dai consumatori, creando condizioni di concorrenza più eque.
 
Uno studio della Commissione del 2020 ha rilevato che più della metà delle affermazioni ambientali esaminate nell’UE erano vaghe, fuorvianti o infondate, evidenziando la necessità di norme comuni per evitare il greenwashing e promuovere la concorrenza equa tra le imprese realmente sostenibili.
 
La proposta prevede regole minime per le aziende che effettuano dichiarazioni ambientali sui loro prodotti o servizi, imponendo standard su come devono essere supportate tali affermazioni e comunicate al pubblico. Si concentrerà sulle dichiarazioni esplicite, come l’utilizzo di materiali riciclati o l’impatto compensato sulle emissioni di CO2, e cercherà di ridurre la confusione causata dalla proliferazione di etichette ambientali.
 
Prima di comunicare qualsiasi dichiarazione ambientale ai consumatori, le aziende dovranno sottoporre tali affermazioni a verifica indipendente e supportarle con evidenze scientifiche, identificando gli impatti ambientali rilevanti e fornendo una visione completa della situazione.
 
La proposta stabilisce regole chiare e armonizzate per garantire che le dichiarazioni siano comunicate in modo trasparente e che le etichette ambientali siano affidabili, trasparenti e soggette a revisioni regolari. Questo aiuterà a evitare la confusione e a promuovere la fiducia dei consumatori nelle informazioni ambientali fornite dai produttori.
 

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